E’ morto Pete Seeger. Ho intrattenuto rapporti coi Seeger fin dagli anni ’80 e questa è l’ultima cartolina che Pete mi ha spedito qualche anno fa, in occasione di un intervista che gli feci per il manifesto quando compì 90 anni (la trovate in pdf su questo sito nella sezione ‘articoli’, anno 2009). Qualche anno fa se n’è andato anche Mike e oggi mi resta (ci resta) Peggy, che ha scritto una bellissima prefazione al mio libro su (e con e per) Ewan MacColl che uscirà quest’anno. La famiglia Seeger è stata un’istituzione della musica americana e più in generale anglosassone ed è riuscita, come prova questa cartolina (che perciò ho deciso di pubblicare), a pensarsi sempre come una famiglia di artisti militanti al servizio della politica, una politica intesa nel senso nobile della parola e non quella porcheria che conosciamo oggi. Con qualche errore di valutazione a volte, certo, ma con qualche errore che è fatale commettere quando ci si mette interamente in gioco. E loro lo hanno sempre fatto, con coerenza e onestà, anche pagando sulla loro pelle con ostracismi, boicottaggi, esili.
Fare thee well, Pete, may God bless you.