Gli spazi della Canzone

Questo libro era annunciato da molto tempo: ha avuto una lunga gestazione ma è finalmente in stampa per la LIM di Lucca in collaborazione con la Fondazione Roberto Murolo di Napoli.

Con una densa e lunga prefazione di Francesco Giannattasio, professore ordinario di etnomusicologia alla Sapienza Università di Roma.

copertina

Un lavoro sulla canzone napoletana in relazione alla cultura della città, alle sue metamorfosi urbanistiche, alla difficile ricostruzione di un’identità nel panorama nazionale subito dopo l’unificazione italiana. E poi la sua funzione ideologica, espressa nei testi ma anche nella stragrande maggioranza della letteratura ad essa dedicata che raramente l’ha indagata criticamente. Un’analisi a tutto campo che va dalle canzonette ottocentesche pubblicate sui ‘fogli volanti’ alla canzone di malavita contemporanea tenendo conto, naturalmente, della cultura popolare della città con cui la canzone ha dovuto necessariamente negoziare il suo ruolo.

pdf_icon Estratti dalla prefazione di Francesco Giannattasio

Gli spazi della Canzone

A book about the Neapolitan Song (in Italian):  Gli spazi della canzone Luoghi e forme della canzone napoletana (coming out in September, for LIM/Fondazione Roberto Murolo)

ibigjfgeNeapolitan Song is a world famous repertoire of popular music: born, as other urban genres, between the end of XIX and the beginning of XX century it has seldom undergone critical scrutiny. The book which will appear in Italy by the end of the year, tries to investigate Neapolitan Song in relationship to the urban metamorphoses of the city after the unification of Italy (1860) and in the light of the ideology the song brought in itself. The basic idea is that Neapolitan Song was part of a big project of modernization of the city which involved culture as well as city planning: the two worked in fact together, the second setting the streets free of the local folk culture in order to transform Naples into a real capitalist environment and, the first, providing the new social scenario with a proper form of entertainment. The Song grew as an important part of the identity of the local emerging bourgeoisie but it was, at the same time, taken up and continuously revised by the lower classes. The book tells the whole story of Neapolitan Song so far, investigating its different sub-genres, discussing its protagonists and the cultural industry that launched them, analyzing the meaning of the lyrics and the peculiarities of the music.

La rivista on line linkiesta mi ha contattato per un’intervista sul fenomeno dei cantanti napoletani ‘neomelodici’. Poiché, pur avendolo richiesto, non mi è stata data la possibilità di controllare il risultato finale, e poiché il testo è stato ‘montato’ in modo a dir poco bizarro, ho  pensato di pubblicare qui, per chi fosse interessato, sia il link relativo all’articolo della rivista, sia il pdf con il testo integrale dell’intervista. Il mio libro di cui si parla nella parte introduttiva non è dedicato, come erroneamente detto, ai neomelodici ma all’intero fenomeno della canzone napoletana: si tratta di Gli spazi della canzone, in uscita entro la fine dell’anno per la LIM di Lucca, nella collana dei Quaderni della Fondazione Roberto Murolo.

http://www.linkiesta.it/neomelodici-napoli%23ixzz2htG814UB&h=ZAQF_4eme

pdf_icon Neomelodici

E dopo lo Sponz Fest… su Blow Up di questo mese un’intervista con Vinicio Capossela e la recensione del cd della Banda della Posta!